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Il cielo sopra il porto

Il cielo sopra il porto. Introduzione alla speculative fiction è un libro pensato come guida alla lettura della fantascienza, sebbene limitato a un certo tipo di fantascienza, la cosiddetta speculative fiction, che si caratterizza, a mio parere, per la sua capacità di immaginare realtà alternative a partire dal presente, e che pertanto, diversamente da una parte della fantascienza che è innegabilmente pura narrativa d’evasione (come lo è una parte importante della narrativa tout court), ha solide radici nel presente e legge la realtà contemporanea “in trasparenza” attraverso l’immaginazione di scenari alternativi. Ovviamente, il tipo più classico di speculative fiction è la fantascienza che guarda al futuro, quella che l’amico e collega Francesco Verso ha chiamato future fiction. Ma in questa etichetta rientrano anche altre cose, come il lettore del libro avrà modo di comprendere. Il titolo viene dal celebre incipit del capolavoro di William Gibson Neuromante: “Il cielo sopra il porto aveva il colore di un televisore sintonizzato un canale morto”. Da molti anni sognavo di scrivere una “storia della fantascienza” con questo titolo; questa non è una storia della fantascienza, naturalmente, né una guida alla fantascienza, però il titolo è rimasto, perché simboleggia – come ho avuto modo di scrivere recentemente nell’introdurre un numero della rivista Messages, Sages and Ages da me curato dal titolo Reading reality through science fiction – il principio per cui la fantascienza (il cielo) è lo specchio del presente (il mare), e viceversa.

Buona parte dei contenuti di questo libro è uscita negli anni in numerosi articoli pubblicati negli anni su diverse testate, tra cui in particolare Quaderni d’Altri Tempi, ma recupera anche alcuni testi oggi non più disponibili che ho pubblicato in passato online su spazi che non esistono più, e integra il tutto in un discorso coerente insieme a inserti del tutto inediti e scritti per l’occasione, similmente a quanto già fatto con La singolarità nuda e Futuro in progress, anche’essi usciti per l’Italian Institute for the Future. Con Il cielo sopra il porto si conclude così un’ideale trilogia “futuristica”, che copre i tre aspetti di cui mi sono occupato – e mi occupo tutt’ora – nella mia attività di futurista: l’analisi dell’impatto sociale dell’accelerazione tecnoscientifica (Futuro in progress), il conflitto tra razionalismo e re-incanto del mondo (La singolarità nuda) e la fantascienza come strumento per immaginare il futuro con Il cielo sopra il porto.

L’introduzione è stata firmata da Giovanni De Matteo, tra i principali scrittori italiani contemporanei di fantascienza.

Il libro è acquistabile esclusivamente sul sito dell’IIF e sulle librere online (in cartaceo e digitale)


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