Su L’Indiscreto, rivista di cui sono collaboratore, è uscito a gennaio un mio lungo articolo dal provocatorio titolo (scelto dal direttore, Francesco D’Isa): Come l’algebra ha rovinato la società secondo Simone Weil. Da un paio d’anni a questa parte la scoperta del pensiero di Simone Weil ha rappresentato per me una delle influenze più determinanti e finalmente ho trovato il tempo di scriverci qualcosa. Nell’articolo racconto perché, oltre a essere stata una mistica e una filosofa politica, Simone Weil è stata innanzitutto una filosofa della scienza, e perché le sue idee intorno all’algebrizzazione della matematica e al ruolo delle macchine nella società sono straordinariamente profetiche rispetto all’attuale dibattito sugli algoritmi e il futuro del lavoro.

Su invito di Francesco D’Isa sono tornato a parlarne in una chiacchierata online ospitata da L’Indiscreto, sul tema “La filosofia della scienza di Simone Weil”, insieme a Stefania Tarantino e Rita Fulco, studiose dell’opera weiliana.

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